Corre su internet, passando di blog in blog, la protesta che chiede giustizia per la morte di una ragazza cinese di quindici anni, stuprata e uccisa nel sud-ovest della Cina, dal parente di un politico locale.
La foto del suo volto è diventata il simbolo di una rivolta che ieri ha messo a ferro e fuoco le strade della zona di Wengan, nella provincia di Guizhou e che ha portato diecimila persone in piazza. Una folla inferocita per il tentativo delle autorità di insabbiare il caso facendolo passare per un suicidio. I manifestanti indignati hanno dato alle fiamme commissariati, edifici governativi e auto della polizia.
Negli scontri con le forze dell'ordine ci sono stati un morto, più di centocinquanta feriti e duecento arrestati, tra cui decine di studenti intervenuti per chiedere chiarezza sulla vicenda. I disordini sono cominciati dopo la conclusione dell'inchiesta sulla morte della ragazza, trovata cadavere in un fiume. La sua famiglia afferma che è stata violentata prima di essere uccisa. Ma le autorità hanno tentato di archiviare il caso come suicidio. I forum locali sulla rete sostengono che l'autore della violenza e dell'omicidio è il parente di un alto dirigente politico della zona, che le autorità non hanno voluto incriminare. Sul web circolano anche immagini impressionanti delle manifestazioni, degli incidenti e degli edifici bruciati.
La foto del suo volto è diventata il simbolo di una rivolta che ieri ha messo a ferro e fuoco le strade della zona di Wengan, nella provincia di Guizhou e che ha portato diecimila persone in piazza. Una folla inferocita per il tentativo delle autorità di insabbiare il caso facendolo passare per un suicidio. I manifestanti indignati hanno dato alle fiamme commissariati, edifici governativi e auto della polizia.
Negli scontri con le forze dell'ordine ci sono stati un morto, più di centocinquanta feriti e duecento arrestati, tra cui decine di studenti intervenuti per chiedere chiarezza sulla vicenda. I disordini sono cominciati dopo la conclusione dell'inchiesta sulla morte della ragazza, trovata cadavere in un fiume. La sua famiglia afferma che è stata violentata prima di essere uccisa. Ma le autorità hanno tentato di archiviare il caso come suicidio. I forum locali sulla rete sostengono che l'autore della violenza e dell'omicidio è il parente di un alto dirigente politico della zona, che le autorità non hanno voluto incriminare. Sul web circolano anche immagini impressionanti delle manifestazioni, degli incidenti e degli edifici bruciati.
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«In Italia 14 milioni di donne vittime di violenza Contro gli abusi eliminare stereotipo del macho»
In Italia più di 14 milioni di donne sono state vittime di violenze fisiche, sessuali o psicologiche. Il più delle volte il maltrattamento arriva dal partner, nel 90% dei casi il sopruso non viene denunciato.
Il convegno “Il Rosa e l'Azzurro”, in corso a Firenze e organizzato dall'associazione Medu, medici per i diritti umani, il terzo nell'ambito del progetto nazionale “Maschio per obbligo”, ha provato a fare il punto sulla situazione proponendo una soluzione per prevenire la violenza di cui le donne sono vittime partendo da chi della violenza è autore, l'uomo. Secondo i sostenitori del progetto, per porre fine ai soprusi contro le donne, bisogna liberare il maschio dagli stereotipi oppressivi e favorire la riflessione sul luogo comune che inquadra
l'uomo nel cliché della virilità intesa come prevaricazione.
In Italia più di 14 milioni di donne sono state vittime di violenze fisiche, sessuali o psicologiche. Il più delle volte il maltrattamento arriva dal partner, nel 90% dei casi il sopruso non viene denunciato.
Il convegno “Il Rosa e l'Azzurro”, in corso a Firenze e organizzato dall'associazione Medu, medici per i diritti umani, il terzo nell'ambito del progetto nazionale “Maschio per obbligo”, ha provato a fare il punto sulla situazione proponendo una soluzione per prevenire la violenza di cui le donne sono vittime partendo da chi della violenza è autore, l'uomo. Secondo i sostenitori del progetto, per porre fine ai soprusi contro le donne, bisogna liberare il maschio dagli stereotipi oppressivi e favorire la riflessione sul luogo comune che inquadra
l'uomo nel cliché della virilità intesa come prevaricazione.
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In Italia una donna su tre subisce violenze: solo l'8% degli uomini denunciati viene condannato
Una donna su tre in Italia è stata violentata nel corso della vita. E' drammatico il quadro delineato dal convegno «Violenza contro le donne», organizzato a Genova dall'Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri
italiani (Aogoi). Solo il 27 per cento delle donne, è un'altro dei dati emersi dal convegno, pensa poi che sia una violenza lo stupro subito dal partner: «Perché non ci sono denunce e perché non si chiede aiuto?», si è chiesta la responsabile del centro antiviolenza degli ospedali milanesi Maggiore, Mangiagalli e Regina Elena, Alessandra Kustermann. «D'altra parte solo il 28 per cento degli uomini denunciati per violenze arrivano a processo e solo l'8 per cento vengono condannati», ha aggiunto.
Una donna su tre in Italia è stata violentata nel corso della vita. E' drammatico il quadro delineato dal convegno «Violenza contro le donne», organizzato a Genova dall'Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri
italiani (Aogoi). Solo il 27 per cento delle donne, è un'altro dei dati emersi dal convegno, pensa poi che sia una violenza lo stupro subito dal partner: «Perché non ci sono denunce e perché non si chiede aiuto?», si è chiesta la responsabile del centro antiviolenza degli ospedali milanesi Maggiore, Mangiagalli e Regina Elena, Alessandra Kustermann. «D'altra parte solo il 28 per cento degli uomini denunciati per violenze arrivano a processo e solo l'8 per cento vengono condannati», ha aggiunto.
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fonte El Paìs
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Ancora una volta si parla di Cina, questa volta è una news che dimostra quanto sia diverso il popolo cinese dai suoi governanti, passati o presenti ha una importanza relativa ...
Non è un caso che internet sia il "mezzo" per veicolare informazioni e notizie che diversamente non avrebbero avuto visibilità. La violenza contro le donne non ha confini e per fortuna, non tutte le violenze culminano con uno stupro/omicidio come nel caso della ragazza in Cina. In Italia 14 milioni di donne vittime di violenza (violenze fisiche, sessuali o psicologiche) e molte donne non denunciano per varie ragioni (paura, vergogna,dipendenza psicologica, etc.). I numeri parlano chiaro e non lasciano alibi. Un problema di repressione? Un problema delle forze dell'Ordine e della Magistratura? Oppure, forse ..., si dovrebbe riflettere di più sul contenuto della frase riportata ?
[...]bisogna liberare il maschio dagli stereotipi oppressivi e favorire la riflessione sul luogo comune che inquadra l'uomo nel cliché della virilità intesa come prevaricazione [...]
cheyenne
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