sabato 31 maggio 2008

DE GREGORI: per brevità chiamato artista

Per brevità chiamato artista
Tutta una vita da arrampicare
Come una scimmia sulla schiena di qualcuno
Come un uccello sul filo o un ubriaco per le scale
Che quando cade sa cadere e non si fa male
O non lo fa vedere
Doppio come una medaglia se fosse d’oro sarebbe cartone
Il cieco con la voce buona e il muto che ci vede bene
Invitami stasera a cena e arriveremo insieme
Per brevità chiamato artista
Tutta una vita a girare intorno
Come uno stupido o un ballerino
Ultimo illuminista o cattolico di ritorno
Che insegue il mattino alla luce del giorno
E dice pane al pane e al vino
Doppio come l’ innocenza se fosse Abele sarebbe Caino
Antidoto senza veleno e alibi senza assassino
Perdonami se sto lontano e cercami vicino
Per brevità chiamato artista
Come un gatto dentro a un canile
Come un ladro tra i truffatori
Principe da palcoscenico e vittima d’aprile
Che calcola i cani che macina i cuori
E dà la buonanotte ai fiori
Doppio come un doppio gioco se dice oggi intendeva domani
Lo zoppo che cammina dritto e il pittore senza mani
Invitaci stasera a cena basta che mi chiami
cheyenne

Scuola: intervista a Resize

Inizia la prima delle interviste a "veri" protagonisti della società italiana. La scuola e la formazione delle nuove generazioni E' LA PRIORITA'....

Premessa: il mio dire è dettato dal quotidiano nel quale vivo e che comunque, oggi, non è molto difforme dal resto delle scuole del sud. Ovviamente esistono delle eccezioni in positivo ed i negativo...ma sicuramente non possono far testo.le priorità nell'elenco sono puramente indicative ........


* aggiornamento insegnanti, è una scelta individuale? > proposte di miglioramento

Si e no direi...spesso gli insegnanti stessi non seguono gli aggiornamenti proposti perchè le sedi sono disagevoli...Normalmente ad ogni insegnante vengono proposti e la scelta è autonoma..


* cosa ne pensi, se un giorno chiedessero ai docenti di rispondere del proprio lavoro, in sostanza "dare conto" degli obiettivi raggiunti? Tento di spiegare con un esempio: un ragazzo deve ripetere l'anno scolastico: viene bocciato lui o l'insegnante?

ogni insegnante risponde sempre del proprio lavoro e non a fine anno ma durante tutto l'arco dell'anno. Gli incontri settimanali, quindicimali, mensili servono proprio a questo. Un docente quando nota che in un allievo c'è qualcosa che non va analizza sempre prima se stesso, poi il metodo didattico attuato e se questo ha dato pochi frutti cambia strategia.

* intorno alla metà degli anni '70 furono introdotti gli organi collegiali della scuola. Ai genitori fu demandato il compito di rinnovare la scuola dall'esterno (poichè docenti e studenti ne fanno parte integrante). Ad oggi si può dire che ciò che allora furono chiamati "spazi di democrazia" hanno fatto una morte pietosa .... travolti dalle resistenze dell'apparato burocratico della scuola e non solo ..... Una tua valutazione > proposte di miglioramento

Nella metà degli anni '70 e precisamente nel 1977 io entrai a far parte del Consiglio di istituto prima e nella Giunta esecutiva poi della scuola superiore che frequentavo. Ai genitori fu demandato il compito di affiancare il corpo docente nelle decisioni che riguardavano la gestione degli istituti. Io che dalla scuola non sono praticamente mai uscita....ho solo fatto un cambio di "banco", ho sempre trovato negli istituti nei quali ho lavorato piena disponibilità e nel contempo supporto da parte dei genitori. I genitori, putroppo, molto spesso non disertano gli organi collegiali ma il quotidiano con i loro figli. Riprova avuta stasera quando, parlando con la madre di un mio allievo, quest'ultima è caduta dalle nuvole quando l'ho informata del progetto realizzato quest'anno...


* racconta il "peso effettivo" di termini come: creatività, autonomia scolastica, progettualità, hanno nel tuo lavoro > proposte di miglioramento

Premetto che la disciplina che insegno lascia poco spazio alla creatività se non quella che mi permette dal 1985 di ridisegnare gli argomenti delle mie lezioni con colori e toni diversi.
Per quanto riguarda l'autonomia scolastica, se da un verso è stata positiva perchè ci ha permesso una gestione diversa e più realistica dell'istituzione scolastica, dall'altra ci ha imposto di diventare veri e propri manager con tanto di master appesi alla parete....Progettualità: nel mio quotidiano questo termine significa moltissimo... Quando sono arrivata nel mio istituto avevo a disposizione 13 pc ed un server disposti in uno stanzone ad anello....adesso ho un laboratorio con 15 client ed un pc per il docente disposti nella maniera "classica", un server collocato in un posto diverso, almeno client per ogni ufficio ed un punto rete che può essere gestito "quasi" autonomamente da personale esterno...oltre che un intero stabile cablato.... Ma questo non è per me un punto di arrivo...


* disabilità, handicap, tossicodipendenza, diversità linguistiche e culturali : come vengono affrontate? > proposte di miglioramento

Lavoro in un istituto che contiene quasi tutte queste problematiche e non ci sono mai stati grossi problemi. Nell'istituto nel quale sono io accogliamo oltre che ragazzi appartenenti a famiglie agiate..anche bambini che arrivano attraverso la Caritas o il Tribunale dei minori...e bambini con vari deficit fisici e psichici.... Le disabilità fisiche non sono un grande problema. Le barriere architettoniche, nonostante il mio istituto abbia 200 anni, sono state pienamente abbatture, noi tutti docenti ed anche il personale non docente sa perfettamente come comportarsi nel quotidiano e nei casi di emergenza... Nella didattica abbiamo tutti gli strumenti che ci permettono di ovviare a problemi di deficit uditivo e visivo. I bambini ai quali è stato dato dalla asl il sostegno sono seguiti all'interno della loro classe da una insegnante per bambino. Le diversità linguistiche nei bambini durano poco. Quest'anno abbiamo due bambine arrivate da Kossovo ed in un mese solare sapevano parlare già l'italiano, si sono inserire pienamente e a guardare il loro sorriso tranquillo mi pare che abbiano riacquistato anche un pochetto di tranquillità interiore.
Per le differenze culturali anche se il nostro è un istituto cattolico abbiamo bambini che appartengono ad altre religioni che convivono amabilmente con i cattolici senza nessun problema.


* i programmi ministeriali sono un punto di partenza oppure un legaccio? > proposte di miglioramento

Programmi ministeriali... Il grande cambiamento lo abbiamo avuto con la riforma del 2003, attraverso l'introduzione nelle scuole italiane del modello europeo che poi altro non è che in parte il modello di istruzione americano. Le grandi differenze sono date dai tempi più che dai contenuti. In Inghilterra, in Francia i giorni di lezione sono molti più dei nostri e questo permette loro di ampliare a 360° i loro programmi. Noi che amiamo fare 3 mesi di vacanze....che mettiamo i bambini sottovetro perchè non vogliamo staccare il cordone ombelicale.................... tra feste festicciole e c.....e varie abbiamo 220 giorni circa di lezione...nei quale oltre che spingere sull'accelleratore dobbiamo far calzare anche tutte le attività extracurriculari.. I contenuti sono migliorati di sicuro ma ci vuol tempo perchè docenti e studenti si adeguino....siamo italiani purtroppo....

* qual'è il soggetto nella scuola italiana: il ragazzo oppure l'insegnante > proposte di miglioramento

Il soggetto è sempre il ragazzo. Le ore pomeridiane che vedono a scuola il corpo docente hanno come obiettivo studiare il metodo didattico da attuare con quel ragazzo più che con quell'altro perchè il primo possa rendere quanto il secondo pur non avendo le stesse capacità. Si tende sempre a pensare che l'insegnante lavori per le sue 4/5 ore al mattino e poi basta... ma non è mai stato così...
Le ore di insegnamento sono la risultanza delle ore passate a casa o a scuola nella preparazione della lezione per il giorno successivo...

* grazie .... alla prossima ....
cheyenne

giovedì 22 maggio 2008

perchè il blog della indios cheyenne?



semplicemente .... ascoltare ....
ascoltare con umiltà, senza pretesa di avere "la verità in tasca"....
Il "cattivo giornalismo", la "brutta tv" , la "superficialità" in alcune fonti di informazione, ci hanno abituato troppo spesso che "il fine giustifica i mezzi" in parole povere ... tutto va bien al fine di rincorrere lo scoop, il sensazionalismo, anche i processi mediatici che diventano oggetto di cosiddetti "programmi di intrattenimento" divisi tra colpevolisti e innocentisti, in cui tutto viene passato al tritacarne, al frullatore, parlandosi addosso, urlando senza rispetto per il telespettatore. In alcuni recenti episodi di cronaca, assistiamo anche alla follia di persone che pagano anche il biglietto per assistere in aula e/o solo guardare i protagonisti (perchè le vittime non hanno voce ...!) ....ogni riferimento italiano è puramente casuale ... sic!
Al peggio non c'è mai fine ...i programmi televisivi "strappalacrime" si sprecano [così come le cipolle sparse abbondantemente intorno n.d.r.] in un crescendo di pathos che avvolge lo studio televisivo in una nebbia senza capo nè coda ...
Ai bambini, agli adolescenti, ai giovani viene proposto un mondo - più dell'apparire che dell'essere - in un crescendo di identificazioni in "modelli" e "status" che spaziano dalle veline ai soldi facili, dal BlackBarry di ultima generazione ai Suv, dal rampantismo .... al "conosco uno che ...." in parole povere ... la raccomandazione è un atto dovuto, una società in cui dilaga l'impunità e la prepotenza, una società in cui i libri si impolverano negli scaffali ....
Perchè si scomodano tuttologi e psichiatri, nel tentativo di spiegare come viene alimentato un clima di odio, di violenza che genera paura? La paura genera altra paura ... in un perverso "girone degli Inferi" di cui si perdono le responsabilità ....
Purtroppo, la risposta delle Istituzioni, della politica, è debole, asfittica .... si tenta la strada della repressione e poco ... della prevenzione ... della "cultura" della prevenzione ... Assistiamo ad un dialogo tra "sordi" che diviene quasi "un esercizio verbale".
Hanno diritto i cittadini a chiedere "i fatti" dallo Stato e da chi lo rappresenta nelle Istituzioni?
La Magistratura e le Forze di Polizia svolgono un lavoro encomiabile! E' solo un problema di repressione? Il garantismo è una gran bella conquista .... dobbiamo tutti ricordare, però, che le vittime hanno qualche diritto in più ....
In questa distorta visione della società, molto spesso NON si dialoga in famiglia, NON si dialoga con l'insegnante ed il tutto viene ridotto a brevi "comunicazioni di servizio", NON si dialoga con altri genitori anche solo per confrontare i problemi e le esperienze, NON si dialoga con l'esterno ed i disagi giovanili divengono fatti privati ......NON si dialoga con il vicino di casa, anzi, a volte neanche lo si conosce. NON si dialoga con i propri concittadini ....prima di aver fatto loro l'esame del sangue e del DNA ...
L'orgia del silenzio ... avviene anche negli Ipermercati, ove convergono le famiglie ... per passare il fine settimana ....salvo poi a scoprire d'improvviso che esistono le prepotenze, le aggressività, le violenze di cui sono protagonisti anche i ragazzi ed a cui viene data la semplicistica e pericolosa risposta delle "ronde fai da te". (quest'ultimo fenomeno tutto italiano..) Alla fine sembra quasi che "il bullismo" sia nato oggi ... così come la xenofobia .... Purtroppo, non c'è alcuna ricetta pronta per "il mestiere di genitore". Ci può solo aiutare il dialogo, l'ascolto, il confronto con altri genitori, con i docenti e la società in tutte le sue forme ed espressioni.
Ci può aiutare l'amore per le proprie origini, le proprie radici, per la memoria storica.
Senza alcun dubbio ogni generazione ha assistito ad aspre differenze sociali, discriminazioni e prevaricazioni.... ciò che fa la differenza è che l'attuale società super-tecnologica, del World Wide Web e della globalizzazione consente a tutti noi di uscire dal nostro "privato" e aprire una finestra sul mondo.
Tutti noi possiamo costruire una società multietnica, multiculturale, multireligiosa, multilinguista.
Le basi di questo dialogo sono nella Costituzione Italiana, di cui per brevità ..... riporto solo un fondamentale passaggio:

Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Il mio modestissimo tentativo sarà di scovare il POSITIVO che c'è intorno a noi, cercando di valorizzare professionalità, progettualità, esperienze, creatività, in sintesi, le iniziative rese possibili dalla dedizione di tante donne ed uomini che sono impegnati ogni giorno nella scuola e Università, sanità e pubblica amministrazione, nelle Istituzioni, in Italia e all'estero, nell'editoria e nel mondo dell'informazione, nel sociale e nel volontariato, nel passato e nel presente, svolgendo la propria "missione" in realtà "virtuose" e "senza clamori".....
Semplicemente .... con passione ed impegno ....
Un viaggio nel passato e nel presente per un "incontro tra generazioni" con una voce prevalentemente "femminile" perchè la differenza di genere è ancora una discriminazione .....

Avanti ... su ... e non spingete per favore, uno alla volta :P

e...... come i miei antenati indios ... ho l'orecchio appoggiato al suolo, nei momenti liberi :-)
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cheyenne

grazie Marisa ....

Come altri, anch'io ho avuto la "speciale" fortuna di condividere insieme a te, una grande avventura, una grande stagione.
Il tuo impegno unito al tuo inguaribile ottimismo ci ha insegnato valori validissimi ancora oggi.
Il tuo carisma, la tua passione hanno posto all'attenzione di tutti i problemi dell'infanzia e dell'adolescenza. Le responsabilità educative dei genitori e degli insegnati.
Eravamo tutti consapevoli che avremmo perso alcune battaglie ..... ma le abbiamo fatte semplicemente perchè le ritenevamo giuste e, come dicevi tu "le cose giuste, devono essere fatte".

E' difficile fare le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini imparate a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi che si credono liberi.

Gianni Rodari, Parole per Giocare 1979