lunedì 15 settembre 2008

Gli imbufaliti cacciatori di bufale

di Umberto Rapetto
Il nuovo allarme relativo alle cosiddette cyber-droghe ha scatenato la reazione del popolo dei blogger che, pur non conoscendo la materia, etichettano come errati i “tragici” avvertimenti degli esperti
Il pregio dei periodici sta nella possibilità di trattare i temi più appassionanti quando le emozioni del momento si sono chetate. Pagine come questa, poi, danno l’opportunità di parlare con quei toni pacati che sembrano lontani e inapplicabili nelle caotiche discussioni della “blog generation”.E’ l’intrigante storia delle cyber-droghe che ci siamo lasciati alle spalle andando in ferie, tema che ha intrecciato la sicurezza della Rete, quella della società e dei minori tanto spavaldi quanto indifesi, persino quella dell’informazione.
Particolari file audio conterrebbero infrasuoni che, sviluppati nel range 0,1-30 Hertz, sono in grado di interferire con l’attività cerebrale dei soggetti che ne sono bersaglio o semplici inconsapevoli destinatari o fruitori. Il “prodotto” incontra l’interesse dei giovani, i siti che parlano di “i-Dose” si moltiplicano, i Web che permettono di scaricare gratuitamente o a pagamento i file in questione si guadagnano subito un posto nei “Preferiti” nel browser di molti teen-ager.
Il fenomeno, sbocciato negli Stati Uniti, rimbalza in Spagna e quindi – per l’imprevedibile impollinazione telematica – fiorisce anche dalle nostre parti. Il GAT, il Nucleo Speciale Frodi Telematiche delle fiamme gialle, dirama un comunicato con cui invita a considerare il possibile pericolo. L’avvertimento si trasforma in notizia e alla sortita giornalistica si abbinano le prime considerazioni degli esperti: neurologi, psichiatri e fisici – nel sottolineare che certe bassissime frequenze non sono una novità mentre è certo insolita la spasmodica ricerca online di cose del genere – rimarcano i possibili effetti che determinati impulsi possono avere sulla corteccia cerebrale.
La vicenda risveglia dal torpore i personaggi più strabilianti della popolazione di Internet che, aspettando da tempo occasione per dire qualcosa e trovare un briciolo di visibilità, si scatenano in
discussioni su tematiche a loro totalmente ignote. Dimenticando spesso anche i dettami della creanza, battaglioni di improvvisati premi Nobel cominciano a dissertare sui blog attribuendo caratteristiche testicolari a chi aveva diffuso l’alert e giudicando con estrema severità le competenze di chi con loro non aveva mai avuto modo di raffrontarsi. Urla e strepiti dei condottieri della crociata antibufala rimangono ora in condizione orbitale, destinati all’immortalità che Internet regala a quelle piccole comunità che, scambiata la Rete per la bacheca di condominio, lottano per la rispettiva quota millesimale di libera espressione.
continua >>> l'articolo del Colonnello Umberto Rapetto pubblicato su Datamanager
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cos'altro aggiungere al mio precedente commento? Ancora una volta concordo con il Colonnello Umberto Rapetto (nel mio piccolo .....)
La levata di scudi che si è eretta nell'immediatezza dell'alert lanciato dal GAT è difficilmente comprensibile. Come se - per ipotesi - la Protezione civile lanciasse un allarme per possibili frane, e si rispondesse con autosufficienza che è una bufala. A che serve respingere un allarme? Come si fa ad escludere la pericolosità dell'I-doser? Con quali dati medico-scientifici? C'è davvero di che rimanere sconcertati ... chissà perchè mi vengono in mente centinaia e centinaia di articoli di giornali che di fronte a tragedie automobilistiche provocate dall'alta velocità si chiudono con un corale "Perchè?"
Siamo di fronte a nuovi scenari e nuove emergenze giovanili che non nascono improvviamente, a caso, per pura fatalità. Occorre una riflessione collettiva dei segnali che vengono da questa società. Si parla anche di micidiali cocktail di droghe....
Siamo sicuri di non aver trascurato alcunchè nell'educazione e formazione delle nuove generazioni? Nessuno ci ha insegnato il mestiere di genitori, sta a noi far tesoro delle esperienze e scambiarle con umiltà, senza la presunzione di avere "la verità in tasca".....
Nel merito dei blogger, c'è il positivo ed il negativo, come in tutte le community sul web. Purtroppo, anche nella community dei blogger imperversa il qualunquismo: non a caso nelle Hit Parade dei blogger italiani c'è un comico ....
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Albert Einstein: "Conosco una sola razza, quella umana"
cheyenne

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