sabato 31 maggio 2008

Scuola: intervista a Resize

Inizia la prima delle interviste a "veri" protagonisti della società italiana. La scuola e la formazione delle nuove generazioni E' LA PRIORITA'....

Premessa: il mio dire è dettato dal quotidiano nel quale vivo e che comunque, oggi, non è molto difforme dal resto delle scuole del sud. Ovviamente esistono delle eccezioni in positivo ed i negativo...ma sicuramente non possono far testo.le priorità nell'elenco sono puramente indicative ........


* aggiornamento insegnanti, è una scelta individuale? > proposte di miglioramento

Si e no direi...spesso gli insegnanti stessi non seguono gli aggiornamenti proposti perchè le sedi sono disagevoli...Normalmente ad ogni insegnante vengono proposti e la scelta è autonoma..


* cosa ne pensi, se un giorno chiedessero ai docenti di rispondere del proprio lavoro, in sostanza "dare conto" degli obiettivi raggiunti? Tento di spiegare con un esempio: un ragazzo deve ripetere l'anno scolastico: viene bocciato lui o l'insegnante?

ogni insegnante risponde sempre del proprio lavoro e non a fine anno ma durante tutto l'arco dell'anno. Gli incontri settimanali, quindicimali, mensili servono proprio a questo. Un docente quando nota che in un allievo c'è qualcosa che non va analizza sempre prima se stesso, poi il metodo didattico attuato e se questo ha dato pochi frutti cambia strategia.

* intorno alla metà degli anni '70 furono introdotti gli organi collegiali della scuola. Ai genitori fu demandato il compito di rinnovare la scuola dall'esterno (poichè docenti e studenti ne fanno parte integrante). Ad oggi si può dire che ciò che allora furono chiamati "spazi di democrazia" hanno fatto una morte pietosa .... travolti dalle resistenze dell'apparato burocratico della scuola e non solo ..... Una tua valutazione > proposte di miglioramento

Nella metà degli anni '70 e precisamente nel 1977 io entrai a far parte del Consiglio di istituto prima e nella Giunta esecutiva poi della scuola superiore che frequentavo. Ai genitori fu demandato il compito di affiancare il corpo docente nelle decisioni che riguardavano la gestione degli istituti. Io che dalla scuola non sono praticamente mai uscita....ho solo fatto un cambio di "banco", ho sempre trovato negli istituti nei quali ho lavorato piena disponibilità e nel contempo supporto da parte dei genitori. I genitori, putroppo, molto spesso non disertano gli organi collegiali ma il quotidiano con i loro figli. Riprova avuta stasera quando, parlando con la madre di un mio allievo, quest'ultima è caduta dalle nuvole quando l'ho informata del progetto realizzato quest'anno...


* racconta il "peso effettivo" di termini come: creatività, autonomia scolastica, progettualità, hanno nel tuo lavoro > proposte di miglioramento

Premetto che la disciplina che insegno lascia poco spazio alla creatività se non quella che mi permette dal 1985 di ridisegnare gli argomenti delle mie lezioni con colori e toni diversi.
Per quanto riguarda l'autonomia scolastica, se da un verso è stata positiva perchè ci ha permesso una gestione diversa e più realistica dell'istituzione scolastica, dall'altra ci ha imposto di diventare veri e propri manager con tanto di master appesi alla parete....Progettualità: nel mio quotidiano questo termine significa moltissimo... Quando sono arrivata nel mio istituto avevo a disposizione 13 pc ed un server disposti in uno stanzone ad anello....adesso ho un laboratorio con 15 client ed un pc per il docente disposti nella maniera "classica", un server collocato in un posto diverso, almeno client per ogni ufficio ed un punto rete che può essere gestito "quasi" autonomamente da personale esterno...oltre che un intero stabile cablato.... Ma questo non è per me un punto di arrivo...


* disabilità, handicap, tossicodipendenza, diversità linguistiche e culturali : come vengono affrontate? > proposte di miglioramento

Lavoro in un istituto che contiene quasi tutte queste problematiche e non ci sono mai stati grossi problemi. Nell'istituto nel quale sono io accogliamo oltre che ragazzi appartenenti a famiglie agiate..anche bambini che arrivano attraverso la Caritas o il Tribunale dei minori...e bambini con vari deficit fisici e psichici.... Le disabilità fisiche non sono un grande problema. Le barriere architettoniche, nonostante il mio istituto abbia 200 anni, sono state pienamente abbatture, noi tutti docenti ed anche il personale non docente sa perfettamente come comportarsi nel quotidiano e nei casi di emergenza... Nella didattica abbiamo tutti gli strumenti che ci permettono di ovviare a problemi di deficit uditivo e visivo. I bambini ai quali è stato dato dalla asl il sostegno sono seguiti all'interno della loro classe da una insegnante per bambino. Le diversità linguistiche nei bambini durano poco. Quest'anno abbiamo due bambine arrivate da Kossovo ed in un mese solare sapevano parlare già l'italiano, si sono inserire pienamente e a guardare il loro sorriso tranquillo mi pare che abbiano riacquistato anche un pochetto di tranquillità interiore.
Per le differenze culturali anche se il nostro è un istituto cattolico abbiamo bambini che appartengono ad altre religioni che convivono amabilmente con i cattolici senza nessun problema.


* i programmi ministeriali sono un punto di partenza oppure un legaccio? > proposte di miglioramento

Programmi ministeriali... Il grande cambiamento lo abbiamo avuto con la riforma del 2003, attraverso l'introduzione nelle scuole italiane del modello europeo che poi altro non è che in parte il modello di istruzione americano. Le grandi differenze sono date dai tempi più che dai contenuti. In Inghilterra, in Francia i giorni di lezione sono molti più dei nostri e questo permette loro di ampliare a 360° i loro programmi. Noi che amiamo fare 3 mesi di vacanze....che mettiamo i bambini sottovetro perchè non vogliamo staccare il cordone ombelicale.................... tra feste festicciole e c.....e varie abbiamo 220 giorni circa di lezione...nei quale oltre che spingere sull'accelleratore dobbiamo far calzare anche tutte le attività extracurriculari.. I contenuti sono migliorati di sicuro ma ci vuol tempo perchè docenti e studenti si adeguino....siamo italiani purtroppo....

* qual'è il soggetto nella scuola italiana: il ragazzo oppure l'insegnante > proposte di miglioramento

Il soggetto è sempre il ragazzo. Le ore pomeridiane che vedono a scuola il corpo docente hanno come obiettivo studiare il metodo didattico da attuare con quel ragazzo più che con quell'altro perchè il primo possa rendere quanto il secondo pur non avendo le stesse capacità. Si tende sempre a pensare che l'insegnante lavori per le sue 4/5 ore al mattino e poi basta... ma non è mai stato così...
Le ore di insegnamento sono la risultanza delle ore passate a casa o a scuola nella preparazione della lezione per il giorno successivo...

* grazie .... alla prossima ....
cheyenne

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